Sfruttando una giornata no di Gianmarco Ferrari, l'ucraino Oleksandr Ovcharenko vince a Bergamo il suo primo titolo da professionista. “Dedico il successo al mio Paese, così come tutte le altre partite che vincerò”. Grande pubblico per un evento che è una perfetta appendice del Challenger di novembre.
Non poteva esserci un finale diverso. Con tutto quello che sta accadendo in Ucraina, il successo di Oleksandr Ovcharenko al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) era quasi scritto, come se ci fosse un disegno pianificato molto in alto. L'ultimo avversario del 20enne di Kiev era Gianmarco Ferrari, che peraltro partiva leggermente favorito. Invece sono bastati 73 minuti al solido Ovcharenko per aggiudicarsi una finale giocata alle 11 del mattino. La partita ha poco da raccontare, poiché l'ucraino ha preso un break di vantaggio in avvio di entrambi i parziali, e lo ha conservato senza patemi fino a chiudere col punteggio di 6-3 6-4. In particolare, i numeri al servizio di Ovcharenko fanno impressione: appena nove punti persi nei turni di battuta (quattro nel primo set, cinque nel secondo). Da parte sua Ferrari è parso un po' teso, contratto, a corto di energie nervose. Non si può dire che fosse stanco, visto che aveva vinto agevolmente tutti i match fino alla finale. Seguito in tribuna da coach Diego Nargiso, probabilmente ha pagato l'emozione di giocare la prima finale della sua carriera in Italia (era la terza in assoluto). Lo stesso Ovcharenko, durante la premiazione, ha sottolineato che Ferrari può giocare decisamente meglio di così.
UN EVENTO DI SUCCESSO
Avvolto nella bandiera gialla e blu della sua Ucraina, Ovcharenko ha poi dedicato il successo al suo Paese natale, “Così come tutte le altre vittorie che otterrò quest'anno” ha aggiunto, non prima di aver ricordato che l'italiano è ormai la sua seconda lingua, visto che da qualche anno si allena presso l'Accademia Tennis Bari. Per Ovcharenko è il primo titolo da professionista mentre Ferrari dovrà ancora attendere, ma è solo questione di tempo perché le sue potenzialità sono notevoli e sotto gli occhi di tutti. Va così in archivio la sesta edizione del torneo che ha riportato il circuito ITF al Tennis Club Città dei Mille dopo qualche anno di assenza: l'appuntamento si è costruito una bella tradizione, ed è una perfetta appendice per il torneo Challenger del vicino Pala Agnelli, che dallo scorso anno ha cambiato collocazione e adesso si gioca a novembre. Grande soddisfazione per la direttrice del torneo Silvana Carrara, al timone dell'evento sin dal 2015, e del title sponsor AZIMUT, rappresentato da Riccardo Maffiuletti durante la premiazione: “Probabilmente avremmo preferito che vincesse un italiano, ma in virtù di quanto sta accadendo nel mondo il mio cuore è ugualmente felice per il successo di un giocatore ucraino”. Nell'accogliente circolo di Via Martinella c'era tantissimo pubblico: oltre 150 persone è una cifra davvero notevole per un torneo del circuito ITF, ultimo gradino del professionismo. Ma la città di Bergamo risponde sempre presente al richiamo del grande tennis, nel rispetto di una tradizione ormai consolidata.
TROFEO AZIMUT (15.000$, terra battuta)
Finale Singolare
Oleksandr Ovcharenko (UCR) b. Gianmarco Ferrari (ITA) 6-3 6-4
ITF CITTÀ DEI MILLE – TROFEO AZIMUT / ALBO D'ORO
2015 – Gianluca Naso (ITA)
2016 – Adelchi Virgili (ITA)
2017 – Andrea Collarini (ARG)
2018 – Riccardo Bellotti (ITA)
2019 / 2020 - Non disputato
2021 - Federico Arnaboldi (ITA)
2022 – Oleksandr Ovcharenko (UCR)
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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Il tennis espresso nei giorni scorsi lasciava pochi dubbi: Oleksandr Ovcharenko e Gianmarco Ferrari sono i due migliori giocatori del Trofeo AZIMUT 2022. L'ucraino (che si allena a Bari) ha sfiancato l'ottimo Picchione, mentre il toscano ha spadroneggiato: giunge in finale senza perdere un set e con soli 16 game al passivo.
L'epilogo migliore possibile. Si può sintetizzare così l'esito delle semifinali al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta), ed è suggestivo che a giocarsi il titolo sia un giocatore ucraino, quell'Oleksandr Ovcharenko che si è fatto notare sin dal primo turno con il suo tennis dirompente, che non ha nulla a che vedere con il suo attuale ranking ATP (n.601). Nella prima semifinale, giocata alle 11 del mattino, il 20enne di Kiev si è imposto 6-4 6-3 sull'aquilano Andrea Picchione, grande sorpresa del torneo. Il match è stato duro e combattuto fino al 3-3 del primo set, al punto che ci sono voluti quasi 50 game per completare sei giochi. A quel punto, l'ucraino ha dato una svolta e ha mostrato una superiorità abbastanza netta. Il primo break è arrivato al decimo game, poi – come fanno i campioni – Ovcharenko ha preso margine in avvio di secondo e lo ha conservato fino alla fine, sia pure con qualche difficoltà: ha avuto bisogno di cinque matchpoint per chiudere, e nell'ultimo game ha cancellato due palle break che avrebbero potuto rimettere in partita l'azzurro. C'è grande curiosità attorno a Ovcharenko, anche perché è ormai italiano d'adozione: da tre anni si allena in Puglia, presso l'Accademia Tennis Bari sotto la guida di coach Vincenzo Carlone. Fu lui ad avvicinarsi alla realtà pugliese, incuriosito dall'ottimo lavoro di uno staff che ha prodotto diversi giocatori di livello. “Possiede grande dedizione, non si stanca mai di lavorare – dice chi lo conosce bene – è sempre sul pezzo, inoltre gioca bene su tutte le superfici. Ha una struttura fisica solida, adatta al tennis di oggi: essendo alto 185 combina forza fisica e rapidità negli spostamenti”. Per lui sarà la seconda finale ITF in carriera dopo quella persa un mese fa a Prijedor, in Bosnia. Con i punti ottenuti a Bergamo è già certo di migliorare il best ranking, ma è solo una tappa di passaggio.
INARRESTABILE FERRARI
Molto dipenderà dalla sua qualità mentale: ha un carattere un po' ondivago che a volte lo porta a deprimersi, mentre in altre occasioni si esalta. Deve trovare il giusto equilibrio: qualora ci riuscisse, possiede la capacità tecnica e fisica per ambire al Sacro Graal di ogni tennista, ovvero un posto tra i top-100 ATP. Per conquistare il suo primo titolo professionistico dovrà battere Gianmarco Ferrari, bravo a dominare l'argentino Mariano Kestelboim nella seconda semifinale. Un 6-2 6-2 senza storia, in cui l'allievo di Diego Nargiso ha un po' raccolto i cocci dell'argentino, che la sera prima aveva giocato un match durissimo contro Andrea Basso: il genovese che era arrivato a pochi punti dal successo. Tuttavia, la superiorità di Ferrari è parsa evidente anche al netto della stanchezza dell'avversario. E così coach Diego Nargiso ha la possibilità di festeggiare per il secondo anno di fila, visto che lo scorso anno fu Federico Arnaboldi a vincere il Trofeo AZIMUT. Toscano di Prato, Ferrari è mancino e potente e si è già fatto notare nel 2022, sia con la finale ad Antalya (la seconda in carriera) che con le ottime performance al Foro Italico: grazie alle pre-qualificazioni si è preso un posto nelle qualificazioni vere e proprie, in cui ha strappato un set al top-60 Marcos Giron. Un dato che rende l'idea delle potenzialità di Gianmarco, il cui tennis ricorda vagamente quello di Fernando Verdasco. Attualmente numero 537 ATP, è giunto in finale cedendo appena 16 game, con una media di due per set. “Ferrari era piaciuto sin dai primi turni, e anche oggi si è notato che avesse una marcia in più” ha detto Silvana Carrara, storica direttrice del torneo, decisamente soddisfatta della qualità del gioco e della riuscita organizzativa. In finale, il toscano proverà a diventare il quinto italiano a vincere il torneo nelle sei edizioni che, dal 2015, hanno riportato il tennis professionistico al Tennis Club Città dei Mille grazie all'impegno e l'energia del consiglio direttivo, guidato dal presidente Marco Fermi. Ad oggi, l'unico straniero a vincere il torneo è stato l'argentino Andrea Collarini nel 2018. Ma con la presenza di un ragazzo ucraino in finale, sarà comunque un successo.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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Due territori che hanno sofferto, e stanno ancora soffrendo, si affronteranno in semifinale al Trofeo AZIMUT: l'ucraino Oleksandr Ovcharenko ferma la corsa di Oradini e va a caccia della seconda finale in carriera. Stessa cosa per l'aquilano Andrea Picchione, proveniente dalle qualificazioni.
Ucraina e Abruzzo sono terre diverse, lontane geograficamente e culturalmente. Ma hanno qualcosa in comune: conoscono la sofferenza. Se quanto sta accadendo a Kiev e dintorni è (triste) cronaca recente, è ancora aperta la ferita del tragico terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009. Queste cose non c'entrano con il tennis, ma è particolarmente emozionante che a giocarsi un posto in finale al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) siano un ucraino e un aquilano, Oleksandr Ovcharenko e Andrea Picchione. Il primo (nato a Kiev ma ormai pugliese d'adozione, al punto che è tesserato per l'Angiulli di Bari) ha superato con autorità Giovanni Oradini, bloccando sul nascere la speranza di avere quattro italiani in semifinale. Come ogni ucraino, Ovcharenko vive con trepidazione quanto sta accadendo nel suo Paese natale: non a caso, sulla sua pagina personale su Facebook ha scelto come immagine un primo piano di sé con i colori giallo e blu, sia dipinti sul suo volto che sullo sfondo. Ma gioca anche bene a tennis: contro il favorito Oradini ha messo il turbo già dal quarto game, aggiudicandosi cinque giochi di fila (da 1-2 a 6-2) e tenendo a bada l'avversario nel secondo set, chiudendo col punteggio di 6-2 6-3 in poco più di cento minuti, evidenziando una potenza superiore alla media. Per lui è la terza semifinale dell'anno, e in caso di vittoria anche sabato raggiungerebbe la seconda finale dopo quella giocata a Prijedor, in Bosnia. Già certo di migliorare il suo best ranking (attualmente al n.599 ATP), Ovcharenko deve ancora vincere il suo primo torneo da professionista, proprio come il suo avversario.
PICCHIONE E I TOP-400 ATP
Andrea Picchione è nato all'Aquila ma da tempo vive in Romagna e si allena presso l'accademia di Giorgio Galimberti, ex davisman azzurro. Partito dalle qualificazioni, ha infilato una grossa sorpresa superando Alexander Weis, numero 2 del tabellone e decisamente favorito della vigilia. Invece Picchione si è imposto col punteggio di 6-3 6-4: gli è bastato un break per set per vincere la partita, gestita da campione, soprattutto al servizio. Basti pensare che non ha concesso palle break, e solo una volta si è trovato ai vantaggi, quando ha servito per chiudere il parziale nel nono game del primo set. Nel secondo è stato addirittura travolgente, perdendo appena quattro punti in cinque turni di battuta. Va detto che Weis non è parso al meglio, come evidenziato già la sera prima contro il lucky loser Catani. In particolare, paga una certa incostanza. Numericamente, non è la vittoria più importante di Picchione, poiché quest'anno aveva già battuto i tedeschi Louis Wessels e Rudolf Molleker, entrambi top-400 ATP, ma significa che il suo livello di gioco è già pronto per misurarsi contro avversari sempre più forti. Già finalista all'evento spagnolo di Nules, lo scorso novembre, anche Picchione andrà a caccia della seconda finale in carriera. I protagonisti della seconda semifinale emergeranno dai match serali, con in campo Andrea Basso (opposto all'argentino Kestelboim) e il main event di giornata, con il derby azzurro tra Riccardo Balzerani e Gianmarco Ferrari.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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Una condizione fisica deficitaria beffa il bergamasco, favorito della vigilia al Trofeo AZIMUT. Passa l'argentino Kestelboim, uno dei due stranieri ancora in gara. Destano un'ottima impressione Giovanni Oradini e Gianmarco Ferrari: quest'ultimo vorrà vendicare il suo amico Arnaboldi, battuto al primo turno.
Un po' di febbre, unita al mal di stomaco, ha dato forse la delusione più grande agli appassionati bergamaschi. In tanti si sono recati al Tennis Club Città dei Mille per sostenere Samuel Vincent Ruggeri, idolo di casa al Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta), laddove era accreditato della prima testa di serie. Vincent Ruggeri è uscito di scena negli ottavi contro il 26enne argentino Mariano Kestelboim, giocatore valido a questi livelli (è stato n.263 ATP nel 2018), ma il punteggio finale (6-0 6-4) è stato chiaramente condizionato dalle precarie condizioni fisiche di Vincent Ruggeri. Peccato, perché la città di Bergamo lo attendeva con trepidazione e da anni aspetta un proprio rappresentante competitivo ai massimi livelli. La stagione dell'italo-belga rimane positiva, e per lui ci sarà sempre il Challenger di novembre, in cui – si spera – si presenterà con una classifica ancora migliore. Prosegue l'avventura di Kestelboim, che nei quarti se la vedrà con Andrea Basso: sempre più proiettato nella corsa al match numero 400 tra i professionisti, il genovese ha vinto una dura battaglia contro Seydina Andre, il gigante senegalese che tanto aveva fatto parlare di sé (a suon di prestazioni) nei turni precedenti. L'italiano ha fatto valere la sua esperienza, e ha raccolto i cocci di Andre dopo aver perso un primo set eterno, durato oltre un'ora e mezzo. Andre si è confermato giocatore potente e di prospettiva, anche se ancora un po' immaturo nel modo di stare in campo. Per esempio, fa ancora un po' di confusione con il rovescio. A volte lo tira a una mano, a volte adotta la soluzione bimane. Tipico segnale di un giocatore ancora in costruzione. È finita 6-7 6-1 6-3 dopo oltre tre ore di gioco.
ATTESA PER BALZERANI-FERRARI
Andre proveniva dalle qualificazioni, così come Andrea Picchione, bravo a vincere un match combattuto contro Enrico Dalla Valle (5-7 6-1 6-4). Quest'ultimo è in piena convalescenza dopo un lunghissimo stop di oltre un anno, in cui si è sottoposto a intervento chirurgico a entrambi i fianchi. Prima uno, poi dopo aver ripreso gli allenamenti è dovuto intervenire anche sull'altro. Con ogni probabilità, Picchione sfiderà nei quarti Alexander Weis, numero 2 del tabellone che sembra essere diventato il favorito dopo l'eliminazione di Vincent Ruggeri. Prosegue la marcia di Giovanni Oradini, che rifila un netto 6-1 6-4 a Lipovsek-Puches e adesso trova l'ucraino Ovcharenko, uno dei due stranieri rimasti in gara. Sia pure a fatica avanza Riccardo Balzerani, finalista in carica (7-6 6-4 a Pieri). Nei quarti, forse nel match più atteso di giornata, se la vedrà con Gianmarco Ferrari: l'allievo di Diego Nargiso, nonché compagno di allenamento e amico fraterno di Federico Arnaboldi, proverà a dare un sorriso al suo amico, eliminato al primo turno. Mancino e potente, Ferrari si era fatto notare già alle pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d'Italia e sembra pronto per effettuare un salto di qualità. A 22 anni, sembra giunto il momento. Negli ottavi non ha lasciato scampo al qualificato Federico Marchetti, battuto con un netto 6-0 6-3 in poco più di un'ora. In virtù delle sue prestazioni, il toscano sembra tra i più accreditati per il successo finale. Il test contro Balzerani dirà molto sulle sue ambizioni.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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Va fuori il campione in carica del Trofeo AZIMUT: Federico Arnaboldi viene superato dall'esperto Andrea Basso. In caso di piazzamento in finale, il genovese raggiungerebbe quota 400 match da professionista. Rinviato l'appuntamento con il primo punto ATP per Filiberto Fumagalli.
Andrea Basso è nato lo stesso giorno di Garbine Muguruza, l'8 ottobre 1993. Non ha avuto la carriera della campionessa spagnola, ma per una volta è andata meglio a lui. Nel giorno in cui l'ex campionessa di Wimbledon ha perso al secondo turno dei Championships, lui ha infilato la sorpresa di giornata al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta). I tornei non si possono certo paragonare, ma Basso è un buon esempio del giocatore vicino alla trentina che crede ancora di poter fare qualcosa di importante. Il genovese ha accarezzato il grande tennis nel 2018, quando vinse le pre-qualificazioni agli Internazionali BNL d'Italia, e sempre quell'anno è salito al numero 301 ATP. Oggi si trova in 655esima posizione ma ha confermato di valere di più superando il campione in carica Federico Arnaboldi in un match rinviato da martedì sera. I due avrebbero dovuto scendere in campo alle 22.45, quando il supervisor Sebastiano Cavarra ha saggiamente ritenuto di rimandare a mercoledì le ultime due partite. Basso ha avuto bisogno di due ore e mezza per superare Arnaboldi, facendo valere la sua esperienza nei game chiave del terzo set: break al primo gioco (è stata decisiva la quarta chance, al termine di un game di 14 punti) e chiusura al quarto matchpoint, al termine di un game in cui Arnaboldi le ha provate tutte. Per lui, adesso, ci sarà un test molto interessante contro il senegalese Seydina Andre, uno dei personaggi del torneo. Basso (vincitore di quattro titoli ITF in carriera, l'ultimo lo scorso anno a Perugia) ha una motivazione in più: qualora dovesse arrivare in finale, farebbe cifra tonda di match giocati nel circuito professionistico, arrivando a 400.
TORNA A VINCERE ENRICO DALLA VALLE
Quello contro Arnaboldi è stato il numero 396 e vanta un bilancio di 219 vittorie e 177 sconfitte. Di questi ne ha giocati oltre 300 nel mondo ITF, ma in più occasioni ha dimostrato di poter dire la sua nel circuito Challenger, laddove ha colto i quarti nella sua Genova (2017) e a Città del Messico (2018). I risultati del primo turno evidenziano la supremazia italiana in questa edizione del torneo, con ben undici rappresentanti su sedici al secondo turno. Gli unici stranieri ancora in gara, oltre al già citato Seydina, sono lo sloveno Lipovsek Puches, l'ucraino Ovcharenko, l'austriaco Kopp e l'argentino Kestelboim, che negli ottavi potrebbe affrontare la prima testa di serie Samuel Vincent Ruggeri, impegnato nell'ultimo match di mercoledì contro Federico Iannaccone. A proposito di bergamaschi, è rinviato l'appuntamento con il primo punto ATP di Filiberto Fumagalli: il portacolori del TC Mille si è arreso a Lipovsek Puches con un doppio 6-1, risultato che evidenzia la tensione che lo ha travolto, unita alla pressione di giocare in casa e la percezione di poter fare qualcosa di importante.Bergamo ha poi sancito la prima vittoria stagionale di Enrico Dalla Valle, al terzo torneo dopo uno stop di oltre un anno. Dopo due eliminazioni al primo turno, il romagnolo ha superato 7-5 6-3 l'altro italiano Marcello Serafini. Grazie al bel tempo sono stati recuperati tutti i match in programma, così nella giornata di giovedì si giocheranno tutti gli ottavi del singolare, come prassi nel circuito ITF.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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Reduce da una proficua esperienza al college americano con i “Bulldog” della Mississippi State University, Giovanni Oradini ha avuto un ottimo impatto con il professionismo. Già top-500 ATP, è partito bene al Trofeo AZIMUT, tappa di passaggio verso la scalata al circuito Challenger. Roncalli beffato da Picchione.
Si è costruito una corazza umana e tecnica nei cinque anni trascorsi alla Mississippi State University. Un percorso esaltante, vissuto appieno sia tra i libri che sul campo da tennis. Partito da Rovereto nel 2016, Giovanni Oradini è arrivato a essere numero 5 nella classifica NCAA di singolare e 3 in doppio. Si è tolto la soddisfazione di battere un giocatore che oggi è stabile tra i top-100, quell'Arthur Rinderknech che per poco non batteva Denis Shapovalov a Wimbledon. Nell'aprile 2021, Oradini ha terminato il suo percorso di studi e a quasi 24 anni, con una laurea in tasca, ha iniziato a provarci nel circuito. È partito da zero e in poco più di un anno è entrato tra i top-500 ATP. Si è presentato al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) da numero 476, è la testa di serie numero 3 e ha esordito in modo convincente, superando Davide Galoppini col punteggio di 6-0 6-7 6-4. Dopo un inizio facile, ha avuto la bravura di non scomporsi dopo aver perso un rocambolesco secondo set (con matchpoint annullato da Galoppini). Ma Giovanni (fratello minore di Giacomo, ex n.704 ATP) è abituato a situazioni ancora più complicate, come l'atmosfera che si sviluppa nelle gare a squadre del Campionato Universitario americano. Ha impiegato poco ad adattarsi alla vita nel circuito e sembra ormai pronto a un salto di qualità. Intanto quest'anno ha già raggiunto per sei volte il weekend di un torneo ITF: due vittorie (Sharm El Sheikh e Warmbad Villach), due finali e altrettante semifinali hanno edificato una classifica sempre più interessante: e non bisogna farsi ingannare dall'età: Giovanni compirà 25 anni il prossimo 14 settembre, ma tennisticamente è molto giovane. Basti pensare che quello contro Galoppini è stato appena il match numero 81 della sua carriera, ma di questi ne ha giocati ben 59 nel post-laurea.
AVANTI 5-1 AL TERZO, VA FUORI RONCALLI
Sempre più competitivo nel mondo ITF, in questo mese di giugno ha tentato un paio di volte la via delle qualificazioni nel circuito Challenger (passandole a Perugia), ma in questi giorni è ripartito da Bergamo ed è certamente uno dei favoriti, proprio in virtù di un notevole stato di forma e della fiducia accumulata negli ultimi mesi. Tornerà in campo giovedì contro il vincente di Fumagalli-Lipovsek Puches, match rinviato a mercoledì (non prima delle 12.30) per il protrarsi del programma di martedì: il maltempo ha rallentato lo svolgimento degli incontri, al punto che Basso e Arnaboldi (penultimo match in programma) sono scesi in campo soltanto alle 22.30. La prima giornata di main draw ha confermato il feeling di Riccardo Balzerani con il TC Città dei Mille: il laziale ha lasciato appena tre game alla wild card Dumitru, e adesso sfiderà Samuele Pieri (proveniente dalle qualificazioni), che ha eliminato il giovanissimo Ryan Colby, ammesso in tabellone in virtù delle norme ITF che danno spazio ai top-100 junior. Da segnalare il forfait di Julian Ocleppo, sempre sfortunato in tema di infortuni (anche se è riuscito a giocare il doppio). Il suo posto è stato preso in extremis da Leonardo Catani, toscano di Cortona, eliminato nelle qualificazioni e bravo ad approfittare della chance, con una vittoria in rimonta contro Manuel Mazza. In serata si è verificata la prima sorpresa del torneo, con la sconfitta di Simone Roncalli, clamorosamente battuto dal qualificato Andrea Picchione. Usiamo il termine “clamoroso” perchè Roncalli (n.6 del tabellone) è stato avanti 4-0 e poi 5-1 nel terzo set, poi si è fatto rimontare dopo aver sciupato un matchpoint sul 5-3. Un risultato che “apre” ulteriormente il tabellone per Oradini e non dispiacerà ad Alexander Weis, numero 2 del tabellone, che esordirà mercoledì. In doppio, bella esperienza per la coppia di casa Fermi-Borrelli, che ha evitato di essere travolta da Vilardo-Vincent Ruggeri, numeri 1 del tabellone. Un match che ha dato loro interessanti informazioni su come si affronta un match del circuito.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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Sorteggiato il tabellone del Trofeo AZIMUT: Vincent Ruggeri è la prima testa di serie, possibile quarto contro Arnaboldi. Filiberto Fumagalli cercherà il suo primo punto ATP contro un argentino che da qualche anno gioca per la Slovenia. I ragazzi del TC Città dei Mille in doppio.
Due bergamaschi, ventuno italiani e alcuni personaggi molto interessanti. Il main draw del Trofeo AZIMUT (15.000, terra battuta) non poteva offrire di meglio per un torneo di categoria. Nel pomeriggio di lunedì, a qualificazioni ultimate, il supervisor Sebastiano Cavarra ha sorteggiato il tabellone principale alla presenza della direttrice del torneo, Silvana Carrara. Il pubblico di Bergamo freme per sostenere Samuel Vincent Ruggeri, numero 398 ATP e prima testa di serie. Se i pronostici dovessero essere confermati, ci sarebbe uno spettacolare quarto di finale contro il campione in carica Federico Arnaboldi, che però avrà un primo turno molto complicato contro Andrea Basso, anche lui reduce dal Challenger di Milano. Il genovese è numero 655 ATP ma vale di più, come ha dimostrato qualche anno fa, quando vinse le pre-qualificazioni e ottenne una wild card per il Masters 1000 di Roma. A proposito del recente Challenger di Milano, nella parte alta c'è anche Gianmarco Ferrari, che all'Harbour Club milanese è giunto al secondo turno. Esordirà contro l'argentino Juan Ignacio Galarza (n.752 ATP, ultimo ammesso di diritto) ed è nell'orbita di Riccardo Balzerani, finalista in carica. C'è dunque la certezza che non ci sarà la stessa finale dell'anno scorso, poiché sia Arnaboldi che Balzerani sono nella parte alta. Nella parte bassa, presidiata da Alexander Weis (altra vecchia conoscenza del Tennis Club Città dei Mille) spicca il nome di Julian Ocleppo: classe 1997, il figlio dell'ex top-30 Gianni viene da tante tribolazioni a causa degli infortuni, ma ha un talento molto superiore al suo attuale ranking (n.634).
L'OSTACOLO DI FUMAGALLI
Avrà un esordio complicato contro Manuel Mazza, poi sarebbe interessante vederlo all'opera contro Weis. In quella zona c'è Simone Roncalli, senza dimenticare il romagnolo Enrico Dalla Valle, da cui – qualche anno fa – ci si aspettava qualcosa di più, ma che è ancora giovane e ha tutto il tempo per costruirsi una buona carriera. Detto che ha superato le qualificazioni il senegalese Seydina Andre (per lui esordio complicato contro Vilardo), la storia del giorno riguarda l'esordo Filiberto Fumagalli: il portacolori del TC Mille cercherà di conquistare il suo primo punto ATP contro un giocatore forte ed esperto come Tomas Lipovsek Puches. Classe 1993, Lipovsek è argentino ma da qualche anno gioca per la Slovenia. Figlio di argentini con origini slovene (da parte del padre) e croate (da parte di madre) è stato n.250 ATP ed è un valido doppista, qualche anno fa si è reso conto che difficilmente avrebbe potuto rappresentare i colori dell'Argentina, così c'è stato un avvicinamento con la federtennis balcanica, ben lieta di accoglierlo. “Non è stata una decisione facile, ma l'ho fatto per farmi conoscere e ottenere un po' di sostegno in più” ha detto Lipovsek Puches, che è reduce dalla semifinale a Chieti e la cui madre vive in Argentina, mentre il padre in Slovenia. La sfida contro Fumagalli si giocherà non prima delle 20.30, ma il programma offre ottimi incontri già nel pomeriggio. Il clou di giornata sarà certamente Basso-Arnaboldi, secondo incontro dalle 16. Sorteggiato anche il tabellone del doppio, in cui due delle tre wild sono andate ai ragazzi del cirolo, reduci da un'ottima prestazione nel Campionato a Squadre di Serie C. Se l'invito a Fumagalli-Baccalà (i più esperti) era già previsto, Leonardo Borrelli e Andrea Fermi se lo sono conquistati sul campo, giocando un gran match a Porto Recanati. I due sono stati sorteggiati contro la coppia numero 1 del draw, Vincent Ruggeri-Vilardo: sarà una grande occasione di crescita.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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In attesa del sorteggio del main draw, il Trofeo AZIMUT accoglie due giocatori di richiamo: il campione in carica Federico Arnaboldi e il giocatore di casa Filiberto Fumagalli ottengono una wild card.
Può nascere una bella storia. Dopo aver ripreso a giocare un paio di mesi fa dopo il fastidioso problema agli addominali, Federico Arnaboldi ha scelto di tornare al Tennis Club Città dei Mille di Bergamo. Il lombardo è il campione in carica del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta) e ha usufruito di una delle wild card a disposizione della FIT, evidentemente soddisfatta del suo rendimento al recente Challenger di Milano, laddove si è qualificato per la prima volta in un torneo di categoria. Le sensazioni sono buone, perché Federico ha vinto alcune buone partite ma ha bisogno di giocare per recuperare una condizione fisica di livello dopo il lungo stop. Lo scorso anno giocò un torneo impeccabile, dominando in finale Riccardo Balzerani. Anche quest'anno sarà tra i favoriti e sarà interessante vederlo all'opera in una situazione inedita, ovvero con la pressione di difendere un titolo conquistato l'anno prima. Arnaboldi si presenta da numero 592 ATP e si aggiunge a un campo di partecipazione di ottimo livello per un evento con 15.000 dollari di montepremi.
FUMAGALLI PER IL PRIMO PUNTO ATP
Come da regole ITF, il sorteggio del main draw si effettuerà lunedì (dedicato all'ultimo turno delle qualificazioni). Oltre ad Arnaboldi e alla stella bergamasca Samuel Vincent Ruggeri, le attenzioni degli appassionati saranno sull'altra wild card (quella di pertinenza del torneo): Filiberto Fumagalli. Per il rappresentante del Tennis Club Città dei Mille sarà una straordinaria occasione per fare esperienza e provare a entrare nella classifica mondiale ATP. Gli basterebbe vincere una partita per riuscirci. Per lui sarà il settimo torneo professionistico in carriera e sarà interessante valutare i suoi progressi rispetto allo scorso anno, quando perse proprio contro Federico Arnaboldi (finì 6-0 6-3). Fumagalli ha dimostrato di poter giocare a questi livelli proprio un paio di settimane fa, quando ha onorato nel migliore dei modi la wild card ottenuta all'M15 di Chieti (tornei di ugual valore rispetto a quello bergamasco), in cui ha perso 7-6 6-3 contro il russo Andrei Chepelev, che poi è arrivato in finale. Significa che la crescita c'è, e raccogliere i primi punti ATP nel torneo di casa sarebbe davvero suggestivo.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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Quasi 30 anni dopo i fasti di Yahiya Doumbia, il Senegal sogna di ritrovare un tennista. Al Trofeo AZIMUT di Bergamo c'è il 18enne Seydina Andre, gigante di quasi due metri che si allena nella stessa accademia di Daniil Medvedev. Ben 19 italiani nelle qualificazioni a 24 giocatori.
Quando si accosta il Senegal allo sport è difficile pensare al tennis. Giusto il calcio o l'arrivo della mitica Parigi-Dakar, che tra l'altro ha conservato il nome ma da tempo non arriva più nella capitale senegalese. Chi ha buona memoria ricorderà Yahiya Doumbia, ottimo giocatore degli anni 80-90. Rimase sempre nelle retrovie, salvo due lampi: Lione 1988 e Bordeaux 1995. Due titoli ATP vinti dal nulla e che lo hanno reso una leggenda. Proverà a fare meglio di lui Seydina Andre, attuale numero 1619 ATP, tra i protagonisti più attesi delle qualificazioni del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta), torneo ITF in campo al Tennis Club Città dei Mille di Bergamo. In un tabellone a 24 giocatori (sono in palio 6 posti per il tabellone principale), ci sono ben 19 italiani guidati da Andrea Picchione (n.744 ATP, unico top-1000 in gara), ma la curiosità è tutta su Andre, che dopo essere cresciuto a Dakar e aver avuto una discreta carriera junior, lo scorso anno ha avuto la possibilità di trasferisci a Cannes, presso quell'Elite Tennis Center laddove si allena anche il numero 1 del mondo Daniil Medvedev.
VOLTI NUOVI DA SCOPRIRE
Alto 197 centimetri, giocatore aggressivo e con il rovescio a una mano, sta tentando la via delle qualificazioni quasi ogni settimana nei tornei ITF. Dalle sue parti credono molto in lui, al punto che un'azienda senegalese (CSE, che si occupa di ingegneria civile e costruzione di edifici) ha scelto di sponsorizzarlo, dandogli una mano nella costosa avventura verso il professionismo. I margini di miglioramento sono enormi, anche perché – per sua stessa ammissione – ha iniziato a fare seriamente preparazione atletica soltanto quando è arrivato in Francia. Al Città dei Mille giocherà il quarto match sul Campo 2 in un programma che inizia alle 11 e se la vedrà con l'argentino Gian Matias Di Natale. Per il resto – come detto – in campo tantissimi italiani che andranno a rafforzare la pattuglia azzurra nel main draw, che sarà sorteggiato domenica dal supervisor ITF Sebastiano Cavarra. Tra i nomi in gara ci sono alcuni abituali frequentatori del circuito ITF (Giorgio Ricca e Filippo Speziali su tutti), poi ci sono diversi personaggi nuovi: proprio per questo, vale la pena fare un salto in Via Martinella già per le qualificazioni, in modo da scoprire nomi oggi sconosciuti ma che in futuro potrebbero diventare molto famosi. La storia di questo torneo lo insegna.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT
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Il 20enne di Bergamo è il nome più atteso del Trofeo AZIMUT 2022, sesta edizione del rinato torneo ITF del TC Città dei Mille. In un anno ha scalato circa 1.500 posizioni e avrà il tifo di una città che da tempo attende un giocatore di primo piano.
Si è parlato del torneo ITF di Bergamo anche durante il recente Masters 1000 di Madrid: la stampa mainstream aveva sottolineato il dominio di Novak Djokovic su Gael Monfils, sempre battuto in 18 scontri diretti. Vero in parte: qualcuno, più attento di altri, ha fatto notare che i due si erano affrontati diciotto anni fa sui campi di Via Martinella e – in una sfida tra teenagers – vinse il francese. Quell'edizione rimarrà il paradigma, il punto di riferimento per un torneo di ottimo livello, vetrina ideale per lanciare i campioni del domani. Dopo qualche anno di assenza, il Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta) è tornato nel 2015 e dal 27 giugno al 3 luglio vivrà la sesta edizione della sua seconda vita. In questi giorni è uscita l'entry list e i bergamaschi sono già in fibrillazione: la città orobica è in prima fila nell'organizzazione di eventi, ma non ha ancora trovato un giocatore di primissimo piano. Forse l'attesa è finita: dodici mesi fa, Samuel Vincent Ruggeri era entrato in tabellone grazie a una wild card con cessa dagli organizzatori (giunse nei quarti), mentre quest'anno si presenta da numero 40 5 ATP, nonché reduce dai primi due titoli in carriera. L'entry list è di ottimo livello, in linea con un buon torneo “M15”, ma è chiaro che Ruggeri sarà l'attrazione principale. C'è grande curiosità per vederlo all'opera in casa, laddove dovrà fronteggiare pressioni inedite: già, perchè nel 2022 ha giocato solo all'estero: Egitto, Croazia e Montenegro. A Bergamo ci saranno amici e conoscenti a fare il tifo per lui, ma anche il peso delle aspettative.
EVENTO PER TALENT SCOUT
Avrà sicuramente una testa di serie importante, visto che l'entry list presenta due soli giocatori meglio piazzati di lui: Louis Wessels (n.321 ATP) e Nicholas David Ionel (n.336). Ci sarà comunque spazio per tanti altri ottimi giocatori, i taliani in testa. In questo momento, in sette sono certi di un posto in tabellone: tra loro c'è Riccardo Balzerani, finalista in carica (lo scorso anno perse contro Federico Arnaboldi) e Jacopo Berrettini, fratello minore di Matteo, che in quei giorni proverà a dare l'assalto a Wimbledon. Le norme ITF prevedono che in tabellone ci siano tre giocatori tra i top-100 Junior: per questo, sarà interessante osservare il ceco Jakub Nicod, numero 20 della classifica mondiale giovanile. Dando un'occhiata agli iscritti, in questo momento sarebbe costretto a giocare le qualificazioni il siciliano Luca Potenza, che lo scorso novembre proprio a Bergamo ha centrato la sua prima qualificazione in un Challenger e in questi giorni ha colto un ottimo risultato a Perugia. Ma quando si parla di tornei ITF, i nomi contano fino a un certo punto: le risposte più belle arrivano dal campo. È il bello di questi eventi, laddove l'occhio del talent scout viene esaltato e trova piena realizzazione nello scovare i campioni del domani. E non c'è dubbio che sarà così anche quest'anno, al Tennis Club Città dei Mille.
Ufficio Stampa Trofeo AZIMUT